LA VERA STORIA DEL NUMERO 4.20

Le leggende che riguardano il 20 aprile, o come viene scritta questa data negli Stati Uniti, 4.20, sono davvero infinite.

Indagare sull’origine del mito di 4.20 non è, in effetti, un compito semplicissimo. Tutto avrebbe avuto inizio negli anni Settanta con un gruppo di teenager, noti come Waldos, provenienti dalla Contea di Marin in California.

Venivano chiamati Waldos perché erano soliti passare il tempo vicino a un muro (“wall“) della scuola superiore di San Rafael. Mark Gravitch, Dave Reddix e Steve Capper.

I tre erano soliti utilizzare nomi in codice come Waldo Dave, Waldo Steve e Waldo Mark.

4:20 era l’ora in cui i cinque Waldos si incontravano ogni giorno per andare alla ricerca di un mitologico campo di marijuana nascosto vicino alla sede della Guardia Costiera di Point Reyes.

Nel 1971 i Waldos erano tipici studenti amanti dell’erba. Avevano sentito che un tizio della Guardia Costiera era stato costretto ad abbandonare un appezzamento di terreno coltivato a marijuana, e così si sono messi a cercarlo.

Si davano appuntamento alle 4:20 vicino alla statua di Louis Pasteur e poi, dopo aver fumato una canna, si aggiravano per i campi di Point Reyes. Dopo settimane di vana ricerca, i Waldos lasciarono perdere. Tuttavia, avevano ormai coniato un codice che potevano usare per nascondere la loro abitudine a genitori e insegnanti.

Con tutta probabilità la leggenda del 420 sarebbe morta sul nascere se non fosse che il fratello maggiore di Waldo Dave era amico di Phil Lesh, il bassista dei Grateful Dead, una famosissima rock band.

Dopo aver appreso il codice dai Waldos, Leash e i Grateful Dead se ne appropriarono; così, passarono i successivi 35 anni a girare il mondo fumando erba e diffondendo il legame tra il numero 420 e il consumo di marijuana. Dopo essersi diffuso nelle comunità di fumatori, le quali hanno sempre adorato coniare metodi semi-segreti per comunicare il proprio amore per l’erba, il numero 420 è comparso in posti impensabili.

In Pulp Fiction, per esempio, tutti gli orologi segnano le ore 4 e 20, mentre un decreto di legge californiano sull’utilizzo della marijuana medica è chiamato “State Bill 420”.

Evan Goding, che somiglia parecchio a Shaggy di Scooby Doo, ha avuto i suoi 14 minuti e 20 secondi di celebrità quando, partecipando come concorrente a “Ok, il Prezzo è Giusto”, ha continuato imperterrito a puntare 420 o 1420 dollari su ognuno degli oggetti della trasmissione—riuscendo quasi ad accaparrarsi un set per il karaoke, poi soffiatogli da un altro concorrente che ha offerto un dollaro in più.

Il miglio marcatore 420 della strada statale per Denver è stato rubato così tante volte che, qualche anno fa, è stato rimpiazzato da uno nuovo—in via eccezionale, recante il numero 419.99.

La popolarità del numero 420 è esplosa quando l’avvento di internet ha ridotto drasticamente i tempi di comunicazione. E questo, insieme alla crescente depenalizzazione della marijuana, ha contribuito a creare un nuovo mito.

Oggi, il numero 420 è diventato ormai un codice in cui riconoscersi: su Craigslist ci sono annunci per coinquilini “420-friendly”, così come eventi 4.20 si sono diffusi in diverse città americane — da Denver ad Atlanta a New York, Los Angeles e Las Vegas.

Ci ha messo quasi mezzo secolo, ma il 420 ha concluso il suo lunghissimo viaggio, da un muro della Contea di Marin all’empireo del mondo. Se solo i suoi ideatori riuscissero a trovare quel maledetto campo di marijuana a Point Reyes.

Articolo Tratto da: Vice